Non può esistere futuro senza la conoscenza e il rispetto del passato. E' importante ricordare e confrontarsi con il passato, in quanto esso, attraverso le immagini, diventa ancora presente e stabilisce un rapporto tra generazioni diverse.
L'uomo, si sa, proprio perché dotato di intelligenza, riesce a stabilire diversi rapporti di comunicazione con i suoi simili attraverso colori, suoni, ritmi, gesti e immagini. Pensiamo al mito greco di Narciso, bellissimo fanciullo che, specchiandosi in una fonte, si innamora della propria immagine tanto da perdere la vita; gli dei si commuovono di fronte a tanto amore e lo trasformano in un bellissimo fiore, il narciso.
Spesso l'immagine fotografica invia segnali eloquenti ed estremamente espressivi, che rivelano delle caratteristiche che non si possono cogliere a prima vista; osservare è un elemento più profondo del vedere, infatti solo l'osservazione porta all'analisi ed alla critica, cioè al giudizio. E' certamente formativo abituarsi a trasferire nel linguaggio delle immagini emozioni di curiosità e di affettività che consentono di entrare in relazione con il passato, per poterlo confrontare con il presente sviluppare abilità, rielaborare e rivivere in maniera individuale ciò che è collettivo. Su Acquaro sappiamo che si è scritto tanto, esiste un testo che è stato ristampato: "Acquaro nella storia e nella tradizione", persino un manoscritto sulla famiglia Galati che risale al 1873; nelle scuole elementari e medie gli alunni hanno condotto ricerche, hanno intervistato persone anziane per meglio conoscere il passato del loro paese.
Questa pubblicazione è un nuovo modo di far conoscere e trasmettere la memoria storica di una comunità, sia essa grande o piccola, poiché vengono presentate le più importanti e suggestive immagini di un modo di vivere e di essere, che non esiste più e che qui trova una giusta collocazione. II filosofo greco Epicuro (nativo di Samo, 341 a.C.) affermava che le immagini sono necessarie all'uomo perché colpiscono l'animo e producono intense sensazioni oggettive e vere. Benedetto Croce scriveva che la storia di un popolo è storia della sua anima.
A questo punto nasce spontanea la domanda: che cos'è la memoria storica?
Le risposte potrebbero essere molteplici, anche se similari. La memoria storica è la possibilità operante nei confronti del passato per quelli che verranno in futuro, in quanto ciò che è stato continua a far parte della realtà quotidiana e attuale; essa può inoltre essere intesa come testimonianza di un passato, suscettibile di assumere valore storico e affettivo.
Quindi anche la memoria storica è l'insieme di quelle immagini reali che, una volta note, vengono portate a conoscenza di tutti; soltanto così il patrimonio storico-culturale-artistico-sociale non potrà nel tempo rischiare di andare perduto per sempre.
La pubblicazione del presente testo è frutto di anni di ricerca, indagine, selezione di un vasto ed assortito materiale fotografico in dotazione all'archivio privato di uno degli autori, Citino Rocco, e di un enorme materiale fotografico fornitoci spontaneamente da numerosissime persone, che hanno collaborato, riesumando, dal chiuso dei cassetti, antichi e cari ricordi di immagini fotografiche, perché hanno capito la valenza oggettiva dell'iniziativa, sicure di tramandare alle future generazioni ansie, gioie, dolori, lutti, sogni, fatiche, tradizioni di singoli e di gruppi, impressi sulle pellicole fotografiche.
Dare unità al racconto attraverso immagini non è stata un'impresa facile perché, per quanto in queste occasioni si cerca di procedere seguendo un ordine cronologico, non c'è sempre la possibilità di venire in possesso di immagini fotografiche che richiamano, o meglio, illustrano tutti gli avvenimenti nei vari campi delle attività esercitate o almeno di quelli più salienti accaduti, per cui si è dovuto procedere raggruppando per capitoli un insieme omogeneo di persone, famiglie, oggetti, eventi, aspetti che rientrano in un ordine logico e che rivestono un particolare aspetto storico-ambientale e socio-culturale.
Purtroppo, per quanti sforzi siano stati compiuti durante il lavoro di ricerca, non è stato possibile soddisfare appieno tali esigenze, sia perché parte della memoria storica antica (riferita alle immagini) è andata perduta a causa della mancanza di una sistematicità di archiviazione, sia a causa della scomparsa di individui che avrebbero potuto testimoniare il vissuto come persone edotte, sia perché la massiccia emigrazione negli anni '50 e '60 ha portato via con sé non solo le persone fisiche, ma anche e soprattutto ciò che esse custodivano come patrimonio culturale dei loro antenati.
Durante la fase iniziale di programmazione ci si è chiesti se il presente libro, essenzialmente fotografico, poteva essere un lavoro di utilità oggettiva; la risposta è stata affermativa, poiché il fine era quello di fornire al lettore-osservatore un testo che lo inducesse ad osservare e meditare, piuttosto che "leggere", poiché la semplice lettura priva di immagini può indurre spesso a considerazioni o conclusioni false ed errate.
Le foto in B/N del presente volume danno maggiore risalto e genuinità alle immagini che rappresentano, una realtà vista nell'immediatezza del passato, ma che appare presente nel ricordo di chi l’ha vissuta e di chi vi si accosta per la prima volta col desiderio di conoscere. A coloro che hanno collaborato non è sfuggito il messaggio di una tale e importante iniziativa, una possibile risorsa e fonte di conoscenza a cui attingere per approfondire e trasmettere tradizioni e culture poco note o prima sconosciute.
Nei vari capitoli si è cercato di dare ampio spazio a fatti ed avvenimenti di particolare rilevanza, per quanto la ricerca attenta ed oculata del materiale reperito l'ha consentito.
Un aspetto peculiare del testo è la funzionalità dell'impostazione grafica. Le immagini offrono una testimonianza inconfutabile di un modo di essere, di vivere, di costumi, di gesti quotidiani, di lavoro, ma anche di povertà e di miseria, abbandono, rassegnazione, forza d'animo, nobiltà di comportamenti, voglia di sopravvivere, sacrifici, atti di eroismo, emigrazione, duro lavoro, lutti, speranza in un avvenire migliore. Forse il pensiero di coloro che vedranno queste immagini correrà allo stato di abbandono in cui il Sud continuò a vivere anche dopo le lotte risorgimentali, compresa la prima guerra mondiale. Purtroppo occorse molto tempo prima che il Mezzogiorno (anche il nome suona in forma ironica, perché un mezzogiorno spesso senza pane) iniziasse un lento e progressivo miglioramento dell'ambiente umano, economico e sociale.
Naturalmente, trattandosi di un testo di memoria storica fotografica, è prevalente la parte documentaria, che non è soggetta come la parte descrittiva ad interpretazione soggettiva o oggettiva di sorta, in quanto l'immagine è una realtà inconfutabile, per cui le fotografie, che rappresentano altrettanti documenti, sono accompagnate da didascalie che illustrano ampiamente e significativamente quanto viene presentato, senza lasciare spazio alla pura fantasia. Ecco il motivo per cui la parte descrittiva occupa uno spazio limitato.
"ACQUARO: MEMORIA STORICA ATTRAVERSO L'IMMAGINE" è il titolo del libro. "Acquaro" perché le immagini riguardano solo ed esclusivamente il paese di Acquaro con le sue Frazioni di Limpidi, Piani e Fellari; "Memoria storica attraverso l'immagine" perché è una rappresentazione prevalentemente fotografica di aspetti particolari che non esistono più o, se esistono, sono mutati nel corso degli anni o sono rimasti nel ricordo attraverso trasmissione orale da una generazione ad un’altra; ad esempio è stato molto difficoltoso reperire immagini di giovani soldati acquaresi che sono morti durante il primo conflitto mondiale, ciò perché gli eredi o parenti da cui attingere notizie erano anch'essi morti oppure sono emigrati insieme ai propri figli, spesso non lasciando traccia di sé.
Per la presentazione di tutti i capitoli, quando e dove è stato possibile, sono stati raccolti documenti e testimonianze per ricavare elementi certi di conoscenza e ricostruire quanto più fedelmente possibil e determinati periodi.
Riteniamo che questa pubblicazione rivesta un'importanza degna di nota da parte di tutti i cittadini di Acquaro e non solo. Lo scopo precipuo è quello di promuovere un evento culturale, storico, sociale, umano per ricordare, per non dimenticare, per tramandare, per trasmettere alle nuove generazioni e a quelle future un patrimonio storico degli avi e che fa parte delle proprie radici.
Chiude il libro un'appendice di fotografie, pubblicate anche per far cosa gradita a quelle persone che, con grande entusiasmo e spirito collaborativo, si sono adoperate per cercarle e farle rivivere attraverso le pagine di questo testo.
Gli Autori
CAPITOLO PRIMO Acquaro: notizie storico-geografiche. Ambiente - Brevi cenni storici - Toponomastica nel comune di Acquaro e nelle sue frazioni - Limpidi: Ponte viadotto Filese 1920-1927 - Ruderi |
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CAPITOLO SECONDO Alluvioni e terremoti - L'alluvione del 1959 - Terremoto del 1783 |
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CAPITOLO TERZO Emigrazione - L'emigrazione |
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CAPITOLO QUARTO Mestieri e professioni - Usi e costumi - Il rito del funerale - L'allevamento del baco da seta - Onorificenze - La scuola |
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CAPITOLO QUINTO Gruppi familiari - Il matrimonio |
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CAPITOLO SESTO Prima Guerra Mondiale - Monumento ai caduti Prima Guerra Mondiale MCMXV-MCMXVIII |
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CAPITOLO SETTIMO A.O.I. e Seconda Guerra Mondiale - Guerre successive alla Prima Guerra Mondiale - Un triste tragico episodio accaduto durante - la Seconda Guerra Mondiale alla periferia di Acquaro |
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CAPITOLO OTTAVO Feste religiose - San Rocco, patrono di Acquaro |
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