Nella mia carriera calcistica ho visto tanti episodi, belli o brutti, che hanno segnato, in bene o in male, la mia crescita sportiva. Mi piace, però, ricordare gli episodi belli perché, oltre a rimanere nella mente in modo bello, ti fanno capire che lo sport, come la vita, è soprattutto un momento di condivisione di quei valori bellissimi che sono l'amicizia, la sana partita di calcio domenicale e la consapevolezza che quei due tempi di calcio sono sempre belli da vivere. Era un campionato di 2° categoria dominato quell'anno dal MOLOCHIO, grande squadra piena di calciatori competenti e bravi. Nella partita di andata, ad Acquaro, perdemmo 2 a 1 disputando, noi e loro, una partita bellissima all'insegna del rispetto sportivo (è bello perdere, credetemi, quando in campo si respira un'aria di rispetto reciproco). Nella partita di ritorno siamo arrivati con il MOLOCHIO in testa alla classifica con 4 punti di vantaggio sulla seconda. Arrivati al campo di gioco notiamo subito che bisognava lasciare la macchina a 300 metri dal campo, percorrere una stradina non asfaltata e passare negli spalti, dove il pubblico era numerosissimo, fino ad arrivare agli spogliatoi. Potrete sicuramente immaginare quale era il nostro primo pensiero: se durante la partita sarebbe successo un po' di casotto come avremmo fatto noi ad uscire e, soprattutto, come avremmo trovato, se le avremmo trovate, le macchine? Ebbene, ragazzi, la partita iniziò e dopo una decina di minuti un calciatore del MOLOCHIO in un'azione falciò in modo un po', per non dire troppo, PASQUALE COLACI, mio cugino e grande calciatore. Il mio primo pensiero era quello che se dopo 10 minuti cominciavano a succedere queste cose, da qui alla fine, dovevamo aspettarci chissà cosa. Invece, dopo che l'arbitro ha fermato il gioco e chiamato la nostra panchina per le prime cure a Pasquale, vedo il loro capitano, che non ricordo il nome, ma nel modo in cui giocava doveva essere un grande, dicevo vedo il capitano del MOLOCHIO avvicinarsi al compagno che aveva fatto il fallo e dirgli queste testuali parole:"Non permetterti più di fare simili falli, mai più se no ti faccio sostituire! Chiedigli scusa e non farlo più!". La partita proseguì nel rispetto e nella sportività più estrema e sapete quanto finì quella partita? 1 a 0 per noi con gol, se non vado errato, di Peppi Nesci (mi potrei sbagliare). Poteva compromettere le loro possibilità di promozione che poi fortunatamente non è stato, ma alla fine il pubblico ci riservò un applauso caloroso e tutti gli avversari si complimentarono con noi essendo poi stati l'unica squadra a vincere a Molochio. Alla fine delle operazioni di routine, doccia e altro, siamo stati accompagnati dai loro dirigenti alle nostre macchine con l'amicizia e la naturalezza e la convinzione di conoscerci da chissà quanti anni. Gente educata e gentile e la ricorderò sempre con piacere. Questo racconto per dire che lo sport deve e dovrà sempre essere momento di comunione di valori quali l'amicizia, il rispetto dell'avversario e la sportività. Ho conosciuto anche momenti che oserei definire di "vera paura" ma mi piace ricordare questo perché è così che si devono vivere le domeniche di sport. BRAVA MOLOCHIO! BRAVA LA VOSTRA SPORTIVITA', BRAVE LE SPLENDIDE PERSONE CHE CI SONO!