Premessa

La presente relazione si inserisce nell’ambito della tematica dell’emigrazione, fenomeno che in passato ha interessato notevolmente il comune di Acquaro. In questo dibattito “Acquaro oltre i suoi confini” si propone un’analisi del territorio acquarese, in quanto si ritiene che la conoscenza del territorio rappresenta lo strumento principale per avviare processi di sviluppo e, quindi, per contrastare nuovi flussi migratori. Pertanto, di seguito si cercherà di fornire una descrizione di “Acquaro dentro i suoi confini”.

Il contesto territoriale di riferimento
Il contesto territoriale di riferimento

Elementi caratteristici del territorio

Popolazione al 31/12/2006: 2771 abitanti (dati ISTAT, elaborazione di Valerio Colaci).
Superficie comunale: 2525,3 ettari.
Morfologia: quota max 1225 m s.l.m. in prossimità di Monte Crocco (1276 m. s.l.m.), ricade nel comune il Monte Diavolomani (1135 m. s.l.m.), la quota minima (125 m.) si trova nella valle del Marepotamo.
Idrografia: il territorio comunale ricade nel bacino idrografico del Mesima, principali corsi d’acqua sono i torrenti Petriano, Filesa, Melidonna e Amelio, tutti affluenti del Marepotamo.

Stazioni termo-pluviometriche
Stazioni termo-pluviometriche
Carta delle pendenze
Carta delle pendenze
Carta delle esposizioni
Carta delle esposizioni
Reticolo idrografico del fiume Mesima
Reticolo idrografico del fiume Mesima
Modello digitale del comune di Acquaro
Modello digitale del comune di Acquaro
Suddivisione del territorio di Acquaro in fasce altimetriche
Suddivisione del territorio di Acquaro in fasce altimetriche

Uso del suolo

Gli aspetti caratteristici del paesaggio del Comune di Acquaro sono rappresentati da due elementi fondamentali:

- colture agrarie;
- boschi.

Di queste due categorie, oggi, le colture agrarie, in particolare gli oliveti, rappresentano l’elemento di maggior significato dal punto di vista paesaggistico-ambientale, mentre i boschi assumono un importante significato se inseriti nel quadro più ampio dei boschi delle aree delle Serre Vibonesi, un bosco con alte caratteristiche naturali ed ambientali, in ottima forma di conservazione ed elemento principale di una filiera del legno che vede impegnati numerosi operatori del comparto.

Suddivisione del territorio di Acquaro
Suddivisione del territorio di Acquaro
Uso del suolo (Corine Land Cover IV livello)
Uso del suolo (Corine Land Cover IV livello)
Categorie di uso del suolo Ettari
Superficie forestale Bosco di leccio e sughera 52.7
Bosco di querce caducifoglie 195.9
Bosco di faggio 456.4
Bosco di latif. mesofile 78.6
Bosco di pini montani e oromediterranei 123.8
Bosco di pini montani e oromediterranei 54.6
Superficie agraria Seminativi estensivi 141.2
Seminativi intensivi 0.4
Seminativi intensivi 46.1
Seminativi intensivi 287.5
Sistemi colturali e particellari complessi 32.6
Oliveti 978.6
  Zone residenziali a tessuto continuo 44.1
  Totale 2525.4

Le aree protette

Le aree protette presenti nel comune di Acquaro interessano una superficie di circa 720 ettari, pari al 28,3% di quella comunale e rientrano nel Parco Regionale delle Serre, nella Riserva Naturale di Marchesale e nella area SIC Marchesale, esse in parte aree si sovrappongono.

Dati della superficie delle aree protette ricadenti nel comune di Acquaro:

  Ettari %
Parco Naturale Regionale delle Serre (17.673 ha) 109.5 4.3
SIC Marchesale (608 ha) 132.3 5.2
Riserva Naturale Marchesale (1327 ha) 594 23.5

 

Aree protette ricadenti nel comune di Acquaro
Aree protette ricadenti nel comune di Acquaro
Area del Parco Naturale Regionale delle Serre
Area del Parco Naturale Regionale delle Serre
Area della Riserva Naturale Marchesale
Area della Riserva Naturale Marchesale
Area del SIC Marchesale
Area del SIC Marchesale

La presenza di un sistema di aree protette consente di ipotizzare lo sviluppo di un turismo di tipo naturalistico nelle sue svariate forme (eco-generalista e eco-specialista). Il Parco Naturale Regionale delle Serre istituito con L.R. del 5 maggio 1990, mentre la perimetrazione avviene con Decreto del Presidente della Regione n.138del 16 dicembre 2003 che contiene anche un Documento di Indirizzo. Interessa 26 Comuni ricadenti in 3 Province, e più precisamente: Vibo Valentia 17 Comuni - Catanzaro 7 Comuni - Reggio Calabria 2 Comuni. Gli obiettivi fondamentali sono: “la tutela istituzionale delle peculiarità naturali e dell’ambiente anche nei suoi valori storico-culturali, … con il duplice obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle comunità locali e di realizzare equilibrati rapporti tra ecosistemi ed attività economiche”.

L’area SIC Marchesale (sito d’interesse comunitario istituito ai sensi della Direttiva Habitat 92/42/CEE), si caratterizza per la presenza del faggio nella fascia superiore ben conservata e boschi di castagno in quella inferiore. Di proprietà pubblica la gestione compete al Ministero delle Risorse Agricole e Forestali, Ex Azienda di Stato delle Foreste demaniali. Limitrofe al Parco Regionale risultano invece le due Riserve Statali gestite dal Corpo Forestale dello Stato: la Riserva Biogenetica Marchesale, inclusa nel sistema di riserve biogenetiche e in gran parte coincidente con l'omonimo SIC.

Tra le specie forestali, l’Abete bianco delle Serre  presenta caratteristiche genetiche ed edafiche che lo rendono superiore rispetto alle altre provenienze europee. Nel comprensorio delle Serre gli abeti bianchi di maggiori dimensioni si conservano nel bosco di Archiforo a Serra San Bruno e in alcuni valloni attorno al monte Diavolomani, nel comune di Acquaro.
Tra le specie arbustive ricordiamo l’agrifoglio, l’erica, il sambuco, il corbezzolo.
Tra le specie erbacee si ricorda, per la rarità botanica, la felce bulbifera (Woodwardia radicans).

Felce bulbifera (Woodwardia radicans)
Felce bulbifera (Woodwardia radicans)
Abete bianco
Abete bianco

Tra le specie di animali presenti si ricordano: cinghiale, martora, lepre, volpe, faina, puzzola, riccio, ghiro, scoiattolo, toporagno comune, toporagno acquatico…
Per quanto riguarda l'avifauna: astore, nibbio reale, gheppio, gufo reale, gufo comune, allocco, civetta, gazza, cornacchia, corvo, quaglia, merlo, allodola, pettirosso, ghiandaia, beccaccia, cuculo, picchio verde, picchio rosso ….
Tra i serpenti e gli anfibi: biacco, vipera, cervone, biscia dal collare, orbettino, salamandra pezzata, ramarro, raganella, ululone…

Serpente
Serpente
Cinghiale
Cinghiale

Analisi del territorio: opportunità e minacce

Il comune di Acquaro presenta importanti punti di forza da “spendere” sul piano di una programmazione che mira alla valorizzazione ed allo sviluppo del territorio, in particolare:
Una forte valenza di tipo naturalistico, ambientale e paesaggistico, oltre che ad un Sito di Interesse Comunitario Marchesale è presente anche una Riserva Naturale e il P.R. delle Serre;
Patrimonio olivicolo di notevole interesse;
Patrimonio di valore storico-culturale rilevante, con presenza di luoghi ed elementi architettonici di pregio;
Abbondanza di risorse idriche.

Punti di debolezza

Principale elemento di debolezza è lo spopolamento. Le partenze non si sono mai interrotte almeno fino agli anni '80. In questo periodo si assiste ad un particolare incrocio di flussi: generazioni "adulte" tendono a rientrare, altre più giovani invece partono.

Comune Pop. al 01/01/1987 Pop. al 31/12/2006 Saldo
Acquaro 3359 2771 -588

Dati ISTAT, elaborazione di Valerio Colaci

COME ERAVAMO! E COME SIAMO

Settori produttivi presenti nel comune di Acquaro

Oltre al comparto agricolo legato soprattutto alla coltivazione dell’olivo, suscita particolare interesse anche quello forestale. Interessante la  presenza di un modesto artigianato locale (corniciai, calzolai, falegnami, calzolai, etc.).

Uliveto
Uliveto
Abete
Abete

Il settore del legno

Sono presenti alcune categorie principali di attività e di artigianale del legno. Tali categorie sono le seguenti:

- Industrie boschive;
- Falegnamerie;
- Carbonai.

Sono molte le persone che svolgono queste professioni e che popolano la montagna acquarese. I boschi risultano prevalentemente di proprietà pubblica, su circa 973 ettari di superficie boscata ricadenti nel comune di Acquaro ben 594 sono dello Stato (Riserva Marchesale).

Carbonaio
Carbonaio

Potenziamento del settore silvicolo

Obiettivi: avvio di un consistente processo di sviluppo endogeno, costruito attorno a questa risorsa strategica per l'intero comprensorio.

Punti di debolezza: frammentazione dell'offerta, la persistenza di dinamiche speculative, l'assenza di servizi reali alle imprese hanno frenato lo sviluppo, accentuando il ricorso al sommerso e limitando l'accesso ai promettenti mercati del nord est e del centro Europa.

Punti di forza: situazioni di eccellenza che da un lato trarrebbero profitto dalla creazione in loco di reti (fornitori di servizi e di materia prima e semi lavorati) e dall'altro potrebbero produrre un auspicabile quanto necessario effetto trascinamento a vantaggio delle imprese meno dotate.

Strumenti: Piani Integrati di Filiera (Piani tematici strategici) che hanno quale obiettivo strategico quello di favorire e strutturare forme di collaborazione fra pubblico e privato (Consorzio forestale e imprese della filiera), creando le condizioni per un triplice importante risultato:

1. Potenziamento e creazione di imprese boschive e di prima trasformazione del legno in grado di strutturare la filiera;

2. Indurre la creazione di imprese di servizi in grado di assistere le aziende nei processi formativi del personale, nella ricerca di processo e di prodotto, nella valorizzazione delle risorse, nel marketing e nella comunicazione;

3. la diffusione di sistemi di certificazione ambientale, secondo gli standard ISO 14.000, EMAS, PEFC in grado di contemperare due opposte esigenze: la tutela delle risorse e la utilizzazione consapevole delle stesse.

L'olivicoltura

Rappresenta il principale comparto produttivo nel contesto dell’economia agricola calabrese. Significativa la presenza nel territorio acquarese degli uliveti, che coprono una superficie di circa 980 ettari, pari al 39% della superficie territoriale e al 59% di quella agricola comunale. La cultivar predominante è la ottobratica a volte associata alla frantoio, mentre nei nuovi impianti prevalgono carolea e leccino. Produzioni medie sono di circa 80 q.li/ha.

Potenziamento del settore olivicolo
Quella presente nel territorio è una olivicoltura tradizionale. La finalità della politica agricola comunitaria (PAC) riguarda la sostenibilità delle produzioni agricole indirizzata a soddisfare e coniugare le esigenze dell’agricoltore con il rispetto della qualità dell’ambiente. L’esigenza di una maggiore attenzione al recupero agro-ambientale del patrimonio olivicolo europeo è stata recepita dalla riforma della OCM (Organizzazione Comune di Mercato) del settore e dalle modifiche del Reg.(CE) n. 1782/03 che stabiliscono norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell’ambito della PAC. In seguito all’introduzione del regime di pagamento unico tutte le imprese agricole beneficiarie di aiuti diretti devono attenersi alle regole della condizionalità ambientale, la quale vincola l’attività agricola alla finalità della salvaguardia ambientale.

Vista la particolare “geografia” del territorio comunale, la presenza di un sistema di aree protette, di piccole aziende che operano nel comparto agro-alimentare, è auspicabile lo sviluppo di un turismo di tipo naturalistico. Per tale motivo si ritiene necessario un potenziamento della sentieristica e delle strutture ricettive (B&B, agriturismi, ecc.), elementi che rappresentano il primo stepper avviare uno sviluppo in questo settore produttivo.

All’interno del Parco Regionale delle Serre sono stati riconosciuti alcuni ambiti a caratterizzazione prevalente, ove si prevede di sviluppare i principali itinerari tematici. Uno degli ambiti dei paesaggi rurali di eccellenza, riferiti alle aree agricole di pregio paesistico contigue al Parco sono rappresentati dai pianalti sulla valle del Mesima (Piani di Acquaro). Si tratta di un ambito di interesse dal punto di vista della rilevanza attuale delle attività agricole, per il quale la proposta di area contigua al Parco potrebbe costituire una spinta all’ulteriore valorizzazione; nell’ambito ricadono inoltre due stazioni di Woodwardia radicans lungo il fosso Sampilli e lungo l’affluente in riva sinistra del fosso Potami. Per questi altipiani se considerati in rete con quelli dei comuni limitrofi (Arena, Dinami, San Pietro di Caridà) si potrebbe ipotizzare la creazione di un distretto rurale finalizzato al potenziamento di determinate produzioni locali (patata, mais, ecc.).

Conclusioni

Innanzitutto, bisogna sfuggire da un isolamento e da un anonimato che si perde nel tempo! È ora di svegliarsi!!

Acquisire CONOSCENZA DEL PROPRIO TERRITORIO E IMPARARE A VALORIZZARLO!

Individuazione ed attuazione degli strumenti che consentono il mantenimento di particolari valori paesaggistici, storici e culturali connessi alla conservazione di particolari forme tradizionali di uso delle risorse agricole che si possono definire i saperi locali che contribuiscono ad identificare e connotare una particolare realtà storica, sociale, economica, culturale, ecc. ma anche a mantenerne la memoria nel tempo (impariamo ad amare il nostro territorio e sfuggiamo dai fenomeni da baraccone che ne ledono l’immagine: “That's Amore”...)

Infine, in questo preciso momento storico, bisogna prestare particolare attenzione agli strumenti di programmazione che saranno previsti nel nuovo P.O.R.2007/2013 (Programma operativo regionale) ed in particolare al nuovo P.S.R. Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013. Bisogna utilizzare al massimo le risorse comunitarie a disposizione e, soprattutto, sfruttarle bene!