Autori
Nato a Dasà (VV) il 14.04.1940, residente dal 1969 ad Acquaro in Corso Umberto n° 72, laureato in Lettere Classiche, ha prestato per quattro anni servizio come Istitutore presso i Convitti Nazionali "G. Filangieri" di Vibo Valentia e "T. Campanella" di Reggio Calabria. Negli anni '60 è stato nominato corrispondente del quotidiano "ROMA", edito a Napoli. Dall'anno scolastico 1965/66 ha insegnato ininterrottamente per 33 anni Materie Letterarie presso la Scuola Media Statale di Acquaro, che ha lasciato nel 1997 per ricoprire l'incarico di Dirigente Scolastico presso la Scuola Media Statale di Serra San Bruno. In pensione dal mese di settembre 2000, attualmente vive ad Acquaro, dove continua a svolgere i suoi hobbies preferiti: scrivere poesie, commedie, operette, dipingere (suoi dipinti si trovano in collezioni private). Svolge attività teatrali insieme ad un gruppo di giovani, con cui ha fondato dieci anni fa la Compagnia Teatrale "Amici del teatro".Nato il 24.01.1955 in via Lucifero n° 68 - Acquaro (VV). Dopo aver adempiuto agli obblighi scolastici presso la Scuola Media "G. D'Antona" di Acquaro, nel 1970, ancora giovanissimo, emigra a Milano, dove lavora per un anno circa nell'industria farmaceutica "La Servi". Nel mese di settembre del 1971 si reca in Svizzera; qui si ferma per dodici anni, perché ha l'opportunità di lavorare in un'industria metalmeccanica. Nel 1978 si iscrive e frequenta per otto anni un corso di fotografia, conseguendo il relativo diploma. Nel 1984 ritorna al paese natio, dove tuttora vive e lavora come fotografo nel suo laboratorio in Corso Umberto. Ha partecipato a mostre fotografiche e ne ha allestito delle personali in occasione di avvenimenti importanti, esponendo caratteristiche e artistiche fotografie di gesti e momenti semplici e spontanei di vita quotidiana, tratte dal suo archivio cine-fotografico.
Dedica
Questo libro è dedicato alla memoria di tutti quei cittadini di Acquaro, che per vari motivi, dipendenti o non dipendenti dalla loro volontà, lasciarono il proprio paese natio e non vi fecero mai più ritorno.Introduzione
Non può esistere futuro senza la conoscenza e il rispetto del passato. E' importante ricordare e confrontarsi con il passato, in quanto esso, attraverso le immagini, diventa ancora presente e stabilisce un rapporto tra generazioni diverse.
L'uomo, si sa, proprio perché dotato di intelligenza, riesce a stabilire diversi rapporti di comunicazione con i suoi simili attraverso colori, suoni, ritmi, gesti e immagini. Pensiamo al mito greco di Narciso, bellissimo fanciullo che, specchiandosi in una fonte, si innamora della propria immagine tanto da perdere la vita; gli dei si commuovono di fronte a tanto amore e lo trasformano in un bellissimo fiore, il narciso.
Spesso l'immagine fotografica invia segnali eloquenti ed estremamente espressivi, che rivelano delle caratteristiche che non si possono cogliere a prima vista; osservare è un elemento più profondo del vedere, infatti solo l'osservazione porta all'analisi ed alla critica, cioè al giudizio. E' certamente formativo abituarsi a trasferire nel linguaggio delle immagini emozioni di curiosità e di affettività che consentono di entrare in relazione con il passato, per poterlo confrontare con il presente sviluppare abilità, rielaborare e rivivere in maniera individuale ciò che è collettivo. Su Acquaro sappiamo che si è scritto tanto, esiste un testo che è stato ristampato: "Acquaro nella storia e nella tradizione", persino un manoscritto sulla famiglia Galati che risale al 1873; nelle scuole elementari e medie gli alunni hanno condotto ricerche, hanno intervistato persone anziane per meglio conoscere il passato del loro paese.
Questa pubblicazione è un nuovo modo di far conoscere e trasmettere la memoria storica di una comunità, sia essa grande o piccola, poiché vengono presentate le più importanti e suggestive immagini di un modo di vivere e di essere, che non esiste più e che qui trova una giusta collocazione. II filosofo greco Epicuro (nativo di Samo, 341 a.C.) affermava che le immagini sono necessarie all'uomo perché colpiscono l'animo e producono intense sensazioni oggettive e vere. Benedetto Croce scriveva che la storia di un popolo è storia della sua anima.
A questo punto nasce spontanea la domanda: che cos'è la memoria storica?
Le risposte potrebbero essere molteplici, anche se similari. La memoria storica è la possibilità operante nei confronti del passato per quelli che verranno in futuro, in quanto ciò che è stato continua a far parte della realtà quotidiana e attuale; essa può inoltre essere intesa come testimonianza di un passato, suscettibile di assumere valore storico e affettivo.
Quindi anche la memoria storica è l'insieme di quelle immagini reali che, una volta note, vengono portate a conoscenza di tutti; soltanto così il patrimonio storico-culturale-artistico-sociale non potrà nel tempo rischiare di andare perduto per sempre.
La pubblicazione del presente testo è frutto di anni di ricerca, indagine, selezione di un vasto ed assortito materiale fotografico in dotazione all'archivio privato di uno degli autori, Citino Rocco, e di un enorme materiale fotografico fornitoci spontaneamente da numerosissime persone, che hanno collaborato, riesumando, dal chiuso dei cassetti, antichi e cari ricordi di immagini fotografiche, perché hanno capito la valenza oggettiva dell'iniziativa, sicure di tramandare alle future generazioni ansie, gioie, dolori, lutti, sogni, fatiche, tradizioni di singoli e di gruppi, impressi sulle pellicole fotografiche.
Dare unità al racconto attraverso immagini non è stata un'impresa facile perché, per quanto in queste occasioni si cerca di procedere seguendo un ordine cronologico, non c'è sempre la possibilità di venire in possesso di immagini fotografiche che richiamano, o meglio, illustrano tutti gli avvenimenti nei vari campi delle attività esercitate o almeno di quelli più salienti accaduti, per cui si è dovuto procedere raggruppando per capitoli un insieme omogeneo di persone, famiglie, oggetti, eventi, aspetti che rientrano in un ordine logico e che rivestono un particolare aspetto storico-ambientale e socio-culturale.
Purtroppo, per quanti sforzi siano stati compiuti durante il lavoro di ricerca, non è stato possibile soddisfare appieno tali esigenze, sia perché parte della memoria storica antica (riferita alle immagini) è andata perduta a causa della mancanza di una sistematicità di archiviazione, sia a causa della scomparsa di individui che avrebbero potuto testimoniare il vissuto come persone edotte, sia perché la massiccia emigrazione negli anni '50 e '60 ha portato via con sé non solo le persone fisiche, ma anche e soprattutto ciò che esse custodivano come patrimonio culturale dei loro antenati.
Durante la fase iniziale di programmazione ci si è chiesti se il presente libro, essenzialmente fotografico, poteva essere un lavoro di utilità oggettiva; la risposta è stata affermativa, poiché il fine era quello di fornire al lettore-osservatore un testo che lo inducesse ad osservare e meditare, piuttosto che "leggere", poiché la semplice lettura priva di immagini può indurre spesso a considerazioni o conclusioni false ed errate.
Le foto in B/N del presente volume danno maggiore risalto e genuinità alle immagini che rappresentano, una realtà vista nell'immediatezza del passato, ma che appare presente nel ricordo di chi l’ha vissuta e di chi vi si accosta per la prima volta col desiderio di conoscere. A coloro che hanno collaborato non è sfuggito il messaggio di una tale e importante iniziativa, una possibile risorsa e fonte di conoscenza a cui attingere per approfondire e trasmettere tradizioni e culture poco note o prima sconosciute.
Nei vari capitoli si è cercato di dare ampio spazio a fatti ed avvenimenti di particolare rilevanza, per quanto la ricerca attenta ed oculata del materiale reperito l'ha consentito.
Un aspetto peculiare del testo è la funzionalità dell'impostazione grafica. Le immagini offrono una testimonianza inconfutabile di un modo di essere, di vivere, di costumi, di gesti quotidiani, di lavoro, ma anche di povertà e di miseria, abbandono, rassegnazione, forza d'animo, nobiltà di comportamenti, voglia di sopravvivere, sacrifici, atti di eroismo, emigrazione, duro lavoro, lutti, speranza in un avvenire migliore. Forse il pensiero di coloro che vedranno queste immagini correrà allo stato di abbandono in cui il Sud continuò a vivere anche dopo le lotte risorgimentali, compresa la prima guerra mondiale. Purtroppo occorse molto tempo prima che il Mezzogiorno (anche il nome suona in forma ironica, perché un mezzogiorno spesso senza pane) iniziasse un lento e progressivo miglioramento dell'ambiente umano, economico e sociale.
Naturalmente, trattandosi di un testo di memoria storica fotografica, è prevalente la parte documentaria, che non è soggetta come la parte descrittiva ad interpretazione soggettiva o oggettiva di sorta, in quanto l'immagine è una realtà inconfutabile, per cui le fotografie, che rappresentano altrettanti documenti, sono accompagnate da didascalie che illustrano ampiamente e significativamente quanto viene presentato, senza lasciare spazio alla pura fantasia. Ecco il motivo per cui la parte descrittiva occupa uno spazio limitato.
"ACQUARO: MEMORIA STORICA ATTRAVERSO L'IMMAGINE" è il titolo del libro. "Acquaro" perché le immagini riguardano solo ed esclusivamente il paese di Acquaro con le sue Frazioni di Limpidi, Piani e Fellari; "Memoria storica attraverso l'immagine" perché è una rappresentazione prevalentemente fotografica di aspetti particolari che non esistono più o, se esistono, sono mutati nel corso degli anni o sono rimasti nel ricordo attraverso trasmissione orale da una generazione ad un’altra; ad esempio è stato molto difficoltoso reperire immagini di giovani soldati acquaresi che sono morti durante il primo conflitto mondiale, ciò perché gli eredi o parenti da cui attingere notizie erano anch'essi morti oppure sono emigrati insieme ai propri figli, spesso non lasciando traccia di sé.
Per la presentazione di tutti i capitoli, quando e dove è stato possibile, sono stati raccolti documenti e testimonianze per ricavare elementi certi di conoscenza e ricostruire quanto più fedelmente possibil e determinati periodi.
Riteniamo che questa pubblicazione rivesta un'importanza degna di nota da parte di tutti i cittadini di Acquaro e non solo. Lo scopo precipuo è quello di promuovere un evento culturale, storico, sociale, umano per ricordare, per non dimenticare, per tramandare, per trasmettere alle nuove generazioni e a quelle future un patrimonio storico degli avi e che fa parte delle proprie radici.
Chiude il libro un'appendice di fotografie, pubblicate anche per far cosa gradita a quelle persone che, con grande entusiasmo e spirito collaborativo, si sono adoperate per cercarle e farle rivivere attraverso le pagine di questo testo.
Gli Autori
Articolo di giornale
Un successo di pubblico, la presentazione, avvenuta giovedì scorso (28/05/2009) nei locali della scuola elementare, del libro "Acquaro, memoria storica attraverso l'immagine", di Ferdinando lerardo e Rocco Citino. Un'opera che, titolo docet, mira, attraverso le immagini, a ricostruire il passato, un modo di vivere e di essere di una comunità (di Acquaro e frazioni, Limpidi, Piani e Fellari), che non esiste più. Nato da un progetto del 2002, accantonato e ripartito nel 2007, il volume, 460 pagine con quasi altrettante foto recuperate dall'archivio Citino e, in parte, fornite spontaneamente dai cittadini e corredate da didascalie e brevi ricostruzioni di storie di vita vissuta, ha richiesto 2 anni di intenso lavoro. «Un libro che fa riflettere sulle proprie radici - ha spiegato la dirigente scolastica Caterina Barilaro», entusiasta per aver «accolto nella scuola, dove è giusto che accada, la presentazione di una rara manifestazioni di elevata cultura che, attraverso l'immediatezza delle immagini, è elogio alla memoria, che ci fa esistere dopo la morte». Lieto dell'alta partecipazione, Ferdinando lerardo ha esplicato la nascita dell'idea, il contenuto delle sezioni (notizie storielle, alluvioni e terremoti, emigrazione, mestieri e professioni, gruppi familiari, prima guerra mondiale, Aoi (Africa orientale italiana) e seconda guerra mondiale, feste religiose), le curiosità ed i dettagli del lavoro svolto per «un'opera di valenza culturale, sociale e storica, da tramandare alle future generazioni e dedicata a coloro che, per vari motivi, lasciarono il paese natio e non vi fecero più ritorno». Rocco Citino, invece, ha spiegato la meticolosa opera di ricostruzione del suo ricco archivio fotografico, realizzato in anni di lavoro e passione per le istantanee, «lavoro che se non avessi svolto - ha spiegato - oggi non saremmo qui». Don Enzo Varone, parroco di Santa Maria la Nova a Vibo, si è soffermato sulle feste religiose e sulla loro importanza per una piccola comunità, in quanto espressione della vita di un popolo e testimonianza di carità verso chi, in esso, è più bisognoso. Apprezzamenti, anche dai professori Siviglia e Giuseppe Galati, intervenuti dal pubblico. Quest'ultimo, ha parlato dell'importanza dell'opera nel ricostruire la «nostra identità», soprattutto per i giovani che, «in una società che bombarda di immagini, rischiano di perderla, soffermandosi su quelle effimere e tralasciando le immagini importanti, quelle che parlano della loro stessa essenza». Insomma, un libro che mancava e che, a furor di popolo, piace.Indice
CAPITOLO PRIMO Acquaro: notizie storico-geografiche. Ambiente - Brevi cenni storici - Toponomastica nel comune di Acquaro e nelle sue frazioni - Limpidi: Ponte viadotto Filese 1920-1927 - Ruderi |
|
CAPITOLO SECONDO Alluvioni e terremoti - L'alluvione del 1959 - Terremoto del 1783 |
|
CAPITOLO TERZO Emigrazione - L'emigrazione |
|
CAPITOLO QUARTO Mestieri e professioni - Usi e costumi - Il rito del funerale - L'allevamento del baco da seta - Onorificenze - La scuola |
|
CAPITOLO QUINTO Gruppi familiari - Il matrimonio |
|
CAPITOLO SESTO Prima Guerra Mondiale - Monumento ai caduti Prima Guerra Mondiale MCMXV-MCMXVIII |
|
CAPITOLO SETTIMO A.O.I. e Seconda Guerra Mondiale - Guerre successive alla Prima Guerra Mondiale - Un triste tragico episodio accaduto durante - la Seconda Guerra Mondiale alla periferia di Acquaro |
|
CAPITOLO OTTAVO Feste religiose - San Rocco, patrono di Acquaro |