Feste "contratte" e scarsa partecipazione.

Calabria Ora del 7 Settembre 2012

Sono solo lontani ricordi quelli di quando un Nino D'Angelo d'annata, nell'agosto del 2010, riuscì a colmare piazza Marconi ad Acquaro di fan e amanti del genere, accorsi per assistere al suo concerto, in occasione della festa di San Rocco, da sempre, comunque, di per sé in grado di calamitare un'ampia presenza di emigrati e devoti.

Così come una lodevole partecipazione si registrava anche per le manifestazioni della Pro loco, i cui soci, per animare la vita cittadina, spinti da puro e semplice spirito di volontariato, predispongono annualmente un ricco programma di eventi.
Questo agosto, invece, più di qualcosa sembra non essere andato per il verso giusto.
A partire dalla festa di San Rocco, forse per via della fase recessiva, dal punto di vista del programma civile organizzata in tono minore, con la previsione di 2 sole serate di banda che si è esibita sabato 18 e domenica 19 seguita dai fedelissimi, e contati, appassionati. All'atmosfera festiva hanno contribuito l'immancabile spettacolo di fuochi pirotecnici e le luminarie, particolarmente numerose. Ciononostante, i conti effettuati alla fine hanno mostrato un andamento in rosso, con la lancetta verso il basso di alcune migliaia di euro. La festa, però, non è scontata.
Passando, poi, al programma della Pro Loco, questo conteneva una ricca serie di manifestazioni, semplici, sì, ma in grado di far passare una serata diversa a paesani ed emigrati. Bene, al contrario degli anni passati, questi hanno registrato una partecipazione talmente bassa da far supporre addirittura il boicottaggio. Quasi ignorate le 2 proiezioni del 10 ed il 13, nonostante l'impegno, puramente volontaristico, degli organizzatori. E la crisi c'entra poco, visto che il tutto era gratuito. L'11, poi, è stata la volta della sagra paesana, organizzata nei minimi particolari, come nei 2 anni precedenti, quando risultò riuscitissima, con i complimenti di tutti agli organizzatori. Quest'anno, invece, la cronaca ha registrato un apparentemente indecifrabile calo vertiginoso di partecipanti. Neanche qui la crisi sembra entrarvi, visto che il menù, ricco, veniva offerto ad un costo irrisorio, rispetto a manifestazioni simili di altri centri, dove, invece, di acquaresi se ne sono visti. A risollevare gli animi, le serate di giovedì 16 e venerdì 17, normalmente occupate dalla festa patronale. Il giovedì ha riscosso successo il concerto in piazza del gruppo dei "Suddanza", che, offerto dalla Provincia, grazie all'intercessione del giovane censoriano del luogo Domenico Stramandinoli, ed organizzato in collaborazione con il comitato festa San Rocco, ha coinvolto il pubblico nella frenesia del canto e della danza popolare. Il 17, invece, criticata da taluni perché «il venerdì di San Rocco è la serata clou della festa in cui occorre un evento più importante che friggere curujicchi», riuscitissima manifestazione d'intrattenimento bimbi, con la previsione, appunto, della frittura del prelibato prodotto.
Comunque, morale della favola, ogni cosa che viene fatta per animare un centro, generalmente in stato agonizzante, dovrebbe essere apprezzata e condivisa. Specie se la pretesa è solo quella della partecipazione. La capanna, le manifestazioni natalizie e quelle nel resto dell'anno, sino al clou agostano, non possono essere considerate scontate. Non si può non partecipare e non contribuire, perché poi chi le organizza, chiunque sia, potrebbe stancarsi e decidere di non continuare a farlo, e in quel caso lamentarsi non avrebbe alcun senso.

Valerio Colaci

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