Calabria Ora del 24 Novembre 2011
Acqua. Tanta acqua, quella venuta giù ininterrottamente per ore nel pomeriggio di mercoledì in tutto il comprensorio dell'Alto Mesima, dove diversi sono stati i danni, soprattutto al già precario sistema viario.
Ad Arena, dove si sono registrati alcuni smottamenti (in particolare è crollata una parte di un muro lungo la strada verso la piazza) è stata interrotta la provinciale per Serra, per il cedimento di metà della carreggiata, erosa nel sottosuolo da infiltrazioni. Si spera che il ripristino non segua l'iter dell'altro tratto della stessa strada, dal 2008 in attesa di interventi ed interrotta al traffico dei mezzi pesanti.
Anche a Dasà è venuto giù un muro di recinzione del plesso scolastico, demolito da un'immane mole d'acqua che, raccoltasi nel cortile della scuola, cercava uno sbocco al proprio sfogo.
Ma, ad avere la peggio è stato Acquaro, dove si sono registrati i maggiori disagi. Qui, attorno alle 19, nel pieno del nubifragio, si è sfiorata la tragedia. Infatti, una porzione rilevante del muro di cinta del campo sportivo, realizzato diverse decine di anni fa in cemento armato, pietre e blocchi, è venuta giù a causa, probabilmente, di infiltrazioni che nel tempo ne hanno minato la stabilità. Una fortuna che, come di norma, non vi fossero persone in sosta o in transito. La situazione ha allertato il sindaco Giuseppe Barilaro che, assieme al suo vice Viola, ai collaboratori, ai carabinieri della stazione di Arena, alla polizia provinciale ed al vigile urbano, ha istituito una task force rimasta attiva sino a tarda ora, ed anche ieri, per monitorare la situazione e stabilire il da farsi. Il cedimento del muro (largo fino a un metro) ha richiesto anche un tempestivo intervento dei tecnici Enel, per eliminare il pericolo derivante dal trancio di un cavo dell'alta tensione, mentre, le pale meccaniche, hanno lavorato per gran parte della mattinata di ieri per liberare la sede stradale dai detriti, ma ancora molto resta da fare.
Una situazione preoccupante, che ha registrato anche la presenza di squadre dei vigili del fuoco e ha indotto il primo cittadino ad emanare un'ordinanza urgente di chiusura, ieri, di tutte le scuole.
La portata dell'evento la si può valutare dallo stato del normalmente mansueto torrente Amello che taglia in due il centro abitato, il quale ha fatto sentire la propria voce, ingrossandosi come non si ricordava da tempo.
Diversi, anche gli smottamenti ed i cedimenti stradali registrati lungo la ex statale 536 e lungo la provinciale Acquaro-Piani. Parecchi disagi, poi, anche da parte di molti cittadini, che si sono visti i piani bassi della case invase dall'acqua, soprattutto nelle frazioni montane, Piani ma, soprattutto, Fellari, dove la situazione ha destato particolare apprensione, tanto che, in via precauzionale, si è reso necessario lo sgombero di quattro famiglie, ricoverate in un centro di Sant'Onofrio, mentre, diverse abitazioni private sono rimaste isolate ed irraggiungibili per via del precario stato delle strade.
Minori, anche se non totalmente assenti, i disagi nella frazione Limpidi, interessata proprio lo scorso anno da un grande smottamento che l'aveva portata agli onori, si fa per dire, della cronaca.
Fortunatamente, anche stavolta si può raccontare la cronaca senza episodi di estrema drammaticità. Ma è evidente che tutto il territorio necessita di interventi strutturali di una certa portata.
Valerio Colaci
