Gazzetta del Sud del 14 Marzo 2016

È una situazione disastrosa quella che permane nelle zone delle pre Serre vibonesi. La rete viaria continua a cedere e di interventi neanche a parlarne. La Provincia non è più nelle condizioni di poter tamponare i pericoli che costellano tutte le strade. Una rete viaria ridotta ad un vero e proprio colabrodo con buche ovunque, cunette inesistenti, siepi che invadono le carreggiate e fiumi d'acqua che scorrono liberamente da un capo all'altro della strada, senza contare cedimenti, frane e fango un pò ovunque.
Per gli automobilisti costretti a mettersi in viaggio è una vera e propria "via Crucis" percorrere le strade provinciali della zona montana. A nulla sono servite, fino ad oggi, le denunce dei singoli e delle pubbliche amministrazioni. Il disastro è presente un pò ovunque. Gli amministratori provinciali hanno di fatto gettato la spugna ormai da un pezzo. Non ci sono risorse per poter intervenire. E l'inverno non è ancora finito. Le piogge potrebbero aggravare ulteriormente la situazione.
I guai per gli automobilisti cominciano sulla ex 536, vera e propria giungla di sterpaglie che riducono a metà entrambi i sensi di marcia; la provinciale 74, il cui tappeto di catrame è sempre più gravemente deteriorato, con la presenza di numerose buche che, difficilmente evitabili, soprattutto in caso di pioggia, in taluni casi raggiungono la profondità anche di trenta e più centimetri. Sempre tristemente attuale, poi, è la provinciale 58, Dasà - Arena - Serra, che ormai non fa più notizia. Qui continua ad avvallarsi sempre più il tratto ceduto con le piogge dell'agosto scorso e, da allora, delimitato con un cordolo di cemento che dimezza la carreggiata. Eppure un intervento di potrebbe essere pure semplice, visto che esiste un appoggio sottostante ove eventualmente ergere un muro di contenimento. Cosa che non si può dire per almeno altri due punti in fase di cedimenti.
Il primo, un paio di centinaia di metri più avanti di quello crollato ad agosto 2015, desta particolare apprensione, sia perché adiacente ad un dirupo dove è più difficile agire con un intervento di routine, sia perché sulla collinetta insistente dall'altro lato della strada sono ubicate delle abitazioni.
L'altro punto dove si nota un profondo e attivo cedimento, anche in tal caso di problematica soluzione, è nel tratto da Arena a Serra. Anche in tal caso l'intervento sarà tanto più complicato quanto più si tarderà a realizzarlo.
Un quadro piuttosto complesso di fronte al quale immaginare che le cose possano migliorare nell'immediato è praticamente impossibile. Particolarmente difficile pure il tratto stradale Filogaso-San Nicola da Crissa. Anche in questo caso i pericoli che costellano la provinciale non sono pochi. Fiumi di fanghiglia e acqua invadono le carreggiate, mentre le buche mettono in serio pericolo pure l'incolumità degli automobilisti. I ricorsi contro la Provincia ormai non si contano più.
Valerio Colaci