Calabria Ora del 5 Novembre 2011
Sobria e sentita cerimonia, ieri ad Acquaro dove, alla presenza di bambini e ragazzi di tutti gli istituti scolastici, è stata celebrata la ricorrenza del 4 novembre.
La lunga mattinata ha preso il via con il raduno in piazza, da dove il corteo si è mosso verso la chiesa per la celebrazione della santa messa officiata da don Rosario Lamari. Subito dopo il rito, il corteo ha rifatto la strada all'inverso, recandosi innanzi al monumento ai caduti per la cerimonia civile, la prima con il monumento spostato nella nuova postazione, all'angolo della piazzetta del Nettuno, dove l'amministrazione comunale, nei giorni scorsi, ha posizionato una lunga asta su cui è stato issato il tricolore. Particolarmente importante, quest'anno, la ricorrenza del 4 novembre, coincidente con la dura "guerra economica" che l'intero globo sta vivendo, con il centocinquantesimo dall'unità e con il novantesimo anniversario dalla sepoltura del milite ignoto all'altare della patria. Temi cui tutti gli interventi hanno fatto ampio riferimento. A partire dal dirigente scolastico Caterina Barilaro, che ha ricordato le due ricorrenze, parlando dell'importanza attuale delle forze armate nel mantenimento della pace, definendo i caduti come eroi presenti e futuri. E, all'anniversario dell'unità d'Italia e al milite ignoto, «simbolo del sacrificio di tutti i caduti» erano riferite quasi tutte le poesie ed i brani letti dagli alunni, veri protagonisti della manifestazione. E, per la prima volta, è stato proprio un bambino, Francesco Daniele, nipote omonimo di un invalido di guerra, a portare fieramente la bandiera dell'associazione reduci, degna eredità che fu del nonno, del prozio e di tutti quei giovani di Acquaro che combatterono anche per dare a lui un futuro di pace. E' stata poi la volta del sindaco Giuseppe Barilaro, il quale, dichiarandosi «orgoglioso e compiaciuto per aver dato al monumento un luogo più dignitoso», ha ringraziato i presenti (il maresciallo dei carabinieri di Arena Emanuele Stelluti, la Cri, gli studenti, la preside ed i docenti, la camera del lavoro, l'associazione volontari e reduci, il parroco e la popolazione), augurandosi che «si continui con questo spirito di condivisione dei momenti importanti che la storia ci ricorda». La giornata si è conclusa con la dolce voce dei bambini che hanno intonato l'inno di Mameli ed il Piave.
Valerio Colaci
