Il Quotidiano del 14 Novembre 2013

Metanizzazione dell'Alto Mesima: potrebbero infrangersi le speranze dei circa sedicimila abitanti del comprensorio. I comuni di Dasà (ente proponente inizialmente), Acquaro, Arena, Gerocarne, Soriano, Sorianello, Pizzoni e Vazzano circa sei anni addietro hanno dato vita ad un consorzio denominato Co.Met.A.M..
L'intento, corale, era quello di realizzare nei relativi territori le reti di distribuzione del gas metano. Tutto, appunto, perché vi era stata una coralità da parte dei precitati enti, lasciava pensare che finalmente dopo un'attesa di almeno trent'anni anche in questo comprensorio potessero le persone, anziane e non, fruire di una fonte di calore alternativa che altri comuni vicini sfruttano da diversi lustri. Fino a pochi mesi fa era sembrato che la "pratica metano" procedesse, anche se lentamente, nella giusta direzione. Adesso, però, la doccia fredda, che potrebbe diventare ghiacciata fra pochi mesi, e non solo perché nel frattempo sarà arrivato l'inverno con i suoi rigori. In poche parole: se, come "promesso", verso fine mese la Regione nell'assestamento di bilancio non dovesse prevedere una prima tranche che ammonta ad un milione e mezzo di euro e che consentirebbe l'apertura dei cantieri, nel 2014 il sogno di tutti gli abitanti dell'Alto Mesima si scioglierebbe come neve al sole. Il finanziamento in conto capitale del 50% dell'importo totale dei lavori da parte della regione è stato previsto nell'Apq della stessa con il Ministero dell'Energia. Credendo fermamente nella bontà del progetto, il Consiglio d'amministrazione del consorzio Co.Met.A.M. dal canto suo ha inteso mantenere gli impegni superando perfino gli schieramenti politici differenti delle varie amministrazioni locali. Il che non è roba da poco. Qualche preoccupazione trapela adesso, a fronte del fatto che sono trascorsi già sei anni circa da quando il sindaco pro tempore di Dasà Gabriele Corrado avviò l'iter per la realizzazione delle reti di distribuzione del metano in un comprensorio rimasto fermo al palo sotto tanti aspetti. L'attuale primo cittadino di Dasà, nonché presidente del Cda del Consorzio, Giuseppe Corrado, è stato chiaro: «Se non ci sarà variazione di bilancio da parte della regione, nel 2014 i lavori potrebbero non partire più». Mesi addietro timori in tal senso aveva manifestato anche il sindaco pro tempore di Soriano Francesco Bartone. «Recuperare il tempo trascorso e scongiurare l'annullamento di tutte le procedure fin qui effettuate che comporrebbe il decadimento, forse definitivo, di metanizzare i nostri territori e lo sperpero di denaro pubblico», aveva detto Bartone in qualità di presidente del consorzio lanciando un appello all'indirizzo della Regione Calabria, assessorato alle Attività produttive, settore Energia. A preoccupare l'ex primo cittadino di Soriano, e non solo lui, era stato il silenzio, che durava oramai da un anno, attorno al progetto, protocollato in Regione. Tanto per chiarire: la gara di aggiudicazione dei lavori di metanizzazione è stata espletata diversi mesi addietro. Il rischio che si potrebbe correre è quello di «compromettere l'iniziativa programmata dalle amministrazioni pubbliche e cancellare investimenti privati per circa 35.000.000 di euro in affianco ai 10.000.000 di euro regionali».
Somme queste necessarie e previste per la realizzazione delle reti di trasporto e di distribuzione interna - 10 milioni euro privati, pari al 50%, da parte del concessionario, in affianco ad altrettanti 10 regionali (restante 50%), ed ulteriori 25 milioni da parte di Snam Rete gas, per la costruzione della bretella di adduzione agli otto comuni interessati dall'intervento - . Non ci vuole tanto per capire che sarebbe una vera iattura, probabilmente un addio definitivo al metano da parte delle migliaia di famiglie che l'aspettano, invece, da almeno tre lustri. Le difficoltà maggiori si presenterebbero nell'ottenere un ulteriore finanziamento. Ci sono voluti circa tre anni, essendo presidente del consorzio Gabriele Corrado, per far arrivare la pratica fino al punto dove da circa un anno si trova, grazie ad un costante impegno dell'ex amministratore. Sarebbe, inoltre, anche retorico aggiungere che sono tanti i vantaggi sul piano economico per i nuclei familiari che hanno intenzione di aderire all'allaccio del metano. E, in tempi di crisi pesante, qual è quella che si sta attraversando, non è un aspetto da sottovalutare. Tuttavia, l'ottimismo in questi casi è d'obbligo: la politica ci ha abituato a veri e propri ribaltamenti di situazioni che sembravano impossibili.
Nando Scarmozzino