Alla base del gesto la questione dei loculi.

Calabria Ora del 7 Settembre 2012

Unanime e lungo l'elenco di attestati di solidarietà rivolti al sindaco di Acquaro Giuseppe Barilaro, nei giorni scorsi oggetto di una minaccia telefonica di morte, immediatamente denunciata dalla vittima ai carabinieri.

Primi ad indirizzare la loro vicinanza a Barilaro, alcuni colleghi, tra cui il sindaco di Dasà, Giuseppe Corrado, quello di Arena, Nino Schinella e di Francica, Francesco Cupi, il vice presidente della Provincia, Giuseppe Barbuto, ed il consigliere Gianfranco La Torre, che hanno condannato il gesto ed invitato il primo cittadino a proseguire nella sua attività. E attorno a Barilaro si è stretto l'Udc, che, in tutte le sue componenti, ha espresso la sua solidarietà attraverso un comunicato diramato dal segretario provinciale Iconio Massara. «Il vile gesto delle minacce al sindaco di Acquaro - recita lo scritto - sono la prova di un gravissimo spaccato culturale e sociale che ha oramai gravemente pervaso la nostra società». Un fenomeno, questo, «di deriva etica, sociale e morale, nel quale ognuno arbitrariamente ritiene di farsi spazio attraverso minacce ed intimidazioni». Fenomeno «necessariamente da debellare, ancor più se in contestazione sono motivazioni di base veramente futili, in relazione all'esercizio dell'attività amministrativa di un sindaco». Quindi, l'invito a Giuseppe Barilaro, che «conosciamo ed apprezziamo, essendo un tesserato ed un attivista Udc, a continuare la sua attività di governo, trovando sempre la nostra vicinanza personale e politica», nella consapevolezza che è «fondamentale l'opera dei partiti politici, che devono fare un argine comune per dare alle tantissime forze sane di questo territorio l'input ed il coraggio di ribellarsi a questo stato di cose».
Ferma, dunque, la condanna al gesto e la vicinanza a Barilaro. La vicenda, in pratica, sarebbe legata alla realizzazione di alcuni lotti di loculi nella sezione più nuova del locale cimitero, necessari per far fronte alla saturazione di posti per chi passa a vita eterna. Realizzazione, o ubicazione, che non sarebbe andata giù a qualcuno. Infatti, nei giorni scorsi, Giuseppe Barilaro ha dovuto sporgere denuncia contro ignoti per il danneggiamento di alcuni dei suddetti loculi. Martedì scorso, poi, per le vie del paese è comparso un manifestino a firma di un anziano ottantacinquenne del luogo, F. I., nel quale, lo stesso, fornendo le proprie generalità, dichiarava, assumendosene tutta la responsabilità, che «la costruzione dei loculi cimiteriali eseguita dal Comune di Acquaro è stata effettuata in modo scandaloso contro ogni regola di edilizia cimiteriale», individuando i maggiori responsabili di ciò «nel progettista, nel responsabile dell'ufficio tecnico e nel sindaco che, non si sa per quale oscuro motivo, ha consentito tali lavori». Ne seguiva l'invito ai «cittadini a non comprare i suddetti loculi fino a quando l'amministrazione comunale non avrà provveduto a modificare quest'opera scandalosa che offende la dignità e la memoria dei defunti e dei loro cari». Nella stessa serata, poi, secondo quanto appreso, lo stesso F. I. chiamava Barilaro e, ottenuta da questo risposta che i loculi danneggiati (adiacenti ad una proprietà dello stesso F.I., ndr) sarebbero stati ripristinati, lo minacciava di morte. Il sindaco, indi, preoccupato della propria incolumità, avvertiva i Carabinieri di Arena che, alla guida del maresciallo Emanuele Stelluti, si precipitavano a casa di F.I., a cui sequestravano 2 pistole legalmente detenute.
Questa, la cronaca di una storia non certo bella che, giunta a questo punto, ha destato parecchio clamore e tolto tranquillità al sindaco, determinando i dovuti, e sentiti, attestati di solidarietà e vicinanza nei suoi confronti.

Valerio Colaci

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