Nota dell'autrice:
Dedico questa poesia al mio angelo: a mia nonna. Si chiamava Carmela Tarallo. La sua figura è stata determinante per la mia formazione perché ha accompagnato la mia infanzia e la mia prima giovinezza. Il suo sorriso resterà per sempre nel mio cuore.


Eri piccola, minuta e fragile:
portavi i candidi capelli
raccolti sulla nuca,
appuntati con lunghi ferretti.

Scuri i tuoi occhi:
profondi e belli,
vivi come la tua anima
nobile e pura.

Avvolta in un lungo scialle nero,
di prima mattina andavi a Messa,
incedevi con piccoli passi
leggeri e sicuri verso la meta.

"Pietruzzu, monachello ti ho sognato,
eri vestito da Sant'Antonino,
la cesta del pane tu portavi,
lì dentro c'era messo il Bambino!"

Così cantavi a mio padre
partito per la guerra,
così mi sussurravi
quando non volevo dormire

nelle lunghe notti invernali,
e la tua ninna nanna,
e il tuo canto sommesso
risuonano ancora dentro di me.

Ti ricordo ancora:
paziente e dolce,
sempre china su di me:
mi imboccavi con tenerezza.

"C'era una volta...
c'era una principessa...
c'erano abiti trapuntati di cielo e stelle...
di lune e soli... di perle e fiori."

Incantata stavo ad ascoltare
le tue favole infinite,
sempre nuove,
sempre più belle.

Mi hai dato il tuo cuore,
tutte le tue carezze
e mi hai fatto conoscere
il vero amore...

Ormai... sono quasi arrivata
alla fine della mia strada,
ma ho ancora bisogno
di te, mio dolce angelo.