Freddo m'accoglie il lucido marmo
levigato e scalfito da passi
percorsi in secoli indefiniti.
Silenzio.
Avverto la cera calda di fiamma scoppiettante.
Immagini sacre sugli altari infiorati.
Un misto di odori al chiuso che sa d'antico.
Incenso nascosto e fiori sgargianti.
Un brivido freddo percorre l'anima inquieta.
E' solo un attimo.
Siedo. Assorta e libera da pensieri.
Osservo ed ascolto il silenzio.
Una luce soffusa riscalda il cuore pesante.
Lo scioglie pian, piano.
Vuoto intorno e vuota la mente. Nulla. Ascolto.
Dolcemente mi culla l'oblio.
Odo la voce del mio cuore che parla.
Sussurra dolcemente una storia che solo lui sa.
Racconta mestamente e non s'inceppa.
Come nenia mi culla e mi calma.
Come mano di mamma, m'accarezza.
Come canto d'innamorato m'addolcisce.
Fisso lo sguardo all'altare che con nulla riempie di tutto.
Con tutto riempie il mio nulla.
Brilla la porticina di pagliuzze dorate e nella luce calda della sera, una voce che sa di canto
mi sussurra: t'aspettavo.