Nel primo anniversario della morte di mia madre
Domani, 10 dicembre 2014, ricorrerà un anniversario per me triste, quello della scomparsa improvvisa e inattesa di mia madre. E’ già passato un anno anche se, a causa degli impegni quotidiani, il tempo trascorso mi sembra molto più breve.
E’ difficile per un figlio commemorare la propria madre, specie dopo un anno dalla sua scomparsa, mentre le lacrime, in solitudine davanti al computer, continuano a scendere ed i ricordi si affollano copiosi.
Ai nostri occhi i genitori sono come esseri immortali, che esistono fin dalla data della nostra nascita e costituiscono una delle poche certezze della vita, accompagnandoci, mano nella mano, lungo la nostra esistenza.
E’ difficile quindi accettare la loro scomparsa, anzi la loro “non presenza”.
Si vorrebbe in questi momenti fermare il mondo e portare le lancette del tempo indietro. Ma ciò, purtroppo, non è possibile. Rimane comunque il loro ricordo, un ricordo che ci accompagnerà sempre e che ci sosterrà nei tanti momenti difficili della nostra vita. Per me questo caro e dolce ricordo, finché esisterò, avrà il nome di mia madre.
Quasi sempre, presi dai problemi di ogni giorno, noi non ci rendiamo conto del tempo che passa e soprattutto non ci interroghiamo sul senso che ha questa nostra esistenza. Gli anniversari hanno il pregio di costringerci a riflettere, anche se per breve tempo, dato che subito dopo riprendiamo a correre come prima.
Per quanto mi riguarda, da un anno a questa parte ho cominciato a pensare che una delle tante stelle che vedo quando guardo il cielo, ha il nome di mia madre, la mia personale e luminosissima stella polare, che continuerà a risplendere anche quando io non ci sarò più.
Nicola Maruccia