Ciao sono Anna Maria e, visto che ho lanciato l'idea, vorrei ricordare a proposito di Pasqua, la missione popolare dei padri passionisti avvenuta nel 1981. Magari non interessa a nessuno, ma molti giovani forse non sanno cosa rappresenta la grande croce posta sul piccolo colle del cimitero. E' appunto il ricordo di quella missione e, anche se sembra nulla di straordinario, la cosa bella che ricordo di quei 15 giorni è l'intensa settimana santa che abbiamo vissuto tutti. Non avevo mai visto la chiesa così piena a tutte le funzioni e, anche la mattina prima di andare a scuola, ricordo che molti ragazzi della ragioneria ci ritrovavamo nella chiesetta per un incontro con padre Antonio che era un "trascinatore". La mezz'oretta volava, ma affrontavo la giornata con quel quid in più, per non parlare poi delle sue omelie che arrivavano al cuore. Anche i quindici giorni volarono e Acquaro ricadde nel suo dormiveglia. Io rimasi in contatto con questo padre per un po' tramite lettera, poi nulla. Nel 2001, ritrovando tra le pagine di un vecchio libro una sua lettera, mi venne la voglia impulsiva di ritrovarlo. Mi attaccai al telefono (naturalmente i numeri non esistevano più e lui si era trasferito al paese natio, in Puglia) e con testardaggine lo ritrovai! Non potete immaginare il mio stupore quando, dopo aver cercato di spiegargli chi ero dopo vent'anni e con una breve conoscenza, lui mi fa: "NON PUOI IMMAGINARE LA GIOIA CHE STAI DANDO IN QUESTO MOMENTO A QUESTO POVERO VECCHIO!" Non sapevo che rispondere. La gioia era mia e lui invece ancor prima di avermi focalizzata mi ringraziava dicendomi che per lui in quel momento ero un gran dono di Dio perché tanti anni prima aveva seminato un seme, creduto disperso, ed ora, a distanza di anni, aveva fruttato qualcosa. Era ormai anziano e ammalato, ma da persone a lui vicine ho saputo che era stata una persona importante. Da allora ci siamo sentiti spesso per telefono ed io gli raccontavo di tutto come a voler recuperare i vent'anni persi che sicuramente non mi avrebbero cambiato granché, ma certo avrei avuto una specie di guida spirituale meravigliosa. Mi ha regalato dei libri e dei santini particolari (alcuni degli anni '40 per la mia collezione), ma purtroppo è venuto a mancare troppo presto e non c'è stato il tempo di rivederci come programmavamo di fare. Per me è sicuramente un ricordo personale ma qualcuno si potrebbe riconoscere e ricordare in quel periodo. E poi, potrebbe essere un monito ad afferrare al volo gli amici che Dio ci manda sulla nostra strada perché ci possono dare tanto. Vi lascio una mia frase che è diventata il mio motto: "L'AMICIZIA È UN DONO IMMENSO DA COLTIVARE OGNI GIORNO NEL GIARDINO RIGOGLIOSO E MULTICOLORE DELLA VITA".