"La lunga assenza" di Pietro Carnovale
Mezzo secolo e' un lungo periodo di tempo specialmente se si parla dell'assenza dal posto dove si e' nati. Si, e' mezzo secolo che io manco dall'Italia, che io manco da Acquaro, dal paese dove io son nato.
Malgrado tutto questo io ricordo tutto quello che io ho lasciato, nel modo che l'ho lasciato, nel modo che l'ho lasciato a quel tempo. Lo so, in tutti quest'anni le cose son molto cambiate, la gente, le circostanze, l'ambiente, i tempi e il progresso. In tanti modi speriamo che le cose son cambiate tutte per il bene, per il bene della comunita', per il bene del paese.
I tempi e le circostanze sono cambiate dappertutto ma a noi che siamo piu' anziani forse il progresso ci ha lasciati un po' dietro. Forse alcuni di noi siamo stati capaci ad ambientarci con il progresso dei tempi moderni e nello stesso tempo mantenere in noi i ricordi, i valori e ricordare le sofferenze del passato. Tanti di noi, alla nostra eta' ne abbiamo avuto almeno l'opportunita' di conoscere ed sperimentare i rigidi tempi del passato ed accettare e rispettare o sopportare le flessibilita' dei tempi moderni. I tempi son cambiati e normalmente in tutto il mondo ma per gli acquaresi di Melbourne il passato e' una cosa molto importante. Il passato e' sempre vivo, sempre presente nella nostra disposizione, nel nostro pensiero e nel nostro cuore.
Gli acquaresi che viviamo a Melbourne e che siamo nati in Acquaro parliamo il dialetto forse piu' che al paese. Anche che ai tempi d'oggi c'e' la possibilita' di scegliere una vasta varieta' di ricette e cibi, ancora tanti di noi mangiamo con gran gusto la pasta e fagioli con il peperoncino piccante. Tanti facciamo ancora il vino, facciamo la salsiccie e naturalmente le famose e tanto gustose CURUJICCHI. Siamo nati acquaresi e non e' facile cambiare interamente.
Io ho un'eta', ho avuto a che fare con tanti paesani, brava gente, lavoratori dediti alla loro famiglia, rispettosi delle leggi locali. Essi, oltre ad avere tutte queste doti, hanno (abbiamo) mantenute le nostre tradizioni.
Commenti
Carmela Rodolico
i tuoi scritti mi lasciano pensoso ed attonito. In essi traspare un amore grande per la terra natìa. Una terra che con Te e tanti altri è stata matrigna, lasciandovi partire senza, talvolta, darvi l'opportunità di poter ritornare. Avete dato amore e continuate a darne, senza riceverNe. Una politica, politicante, costantemente vi ha ignorato. Altre regioni (Veneto), hanno mantenuto i contatti con i propri figli emigrati. Politiche di ricongiungiment o od anche, possibilità per tutti ed ognuno, di ritornare periodicamente nel proprio luogo natìo. A tal fine sono stati predisposti luoghi di soggiorno, per garantire anche a coloro che non hanno radici familiari, la concreta possibilità di poter ritornare. Altri modi di operare. Comunque mi rattrista che la nostra terra con voi è stata matrigna e non madre. Vi ha lasciato partire, ignorando volutamente il bisogno, vostro, di ritornare. L'avete amata e l'amate con rispetto, meglio di chi, magari, è rimasto ivi. Ammiro il Tuo modo di esprimertri: gentilezza, rispetto, amore, fanno parte di te. Possa questo mio umile riconoscimento, alleviare quella profonda nostalgia, che pur traspare in Te.
Ti abbraccio
rocco
Caro amico Rocco, potremmo lamentarci e tanti lo fanno continuamente, pero' io da tanto tempo ho notato che con il lamentarsi non si ricava niente. Percio', io ho sempre cercato di il mio meglio con l'opportunita' che si presentavano innanzi a me. Ho sempre cerato di rispettare le leggi, agire con decoro, esercitare sempre la giustizia, il rispetto e stimare fedelmente e con sincerita' glia amici. Nonostante la lontananza e l'assenza degli anni e la distanza in migliaia di km l'Italia, la Calabria, Acquaro e la sua comunita' sono sempre presenti e portati con rispetto, stima e amore nel mio cuore.
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