Anche se Rocco, a cui venne attribuita la capacità di proteggere dalla peste, sarà riconosciuto Santo nel 1589, il culto ha origini alla fine del 1300. Infatti in tale periodo l’elenco delle festività cittadine, Statuta civilia et criminalia, conservato nell’archivio storico di Voghera (PV), colloca la prima festa in suo onore (1). Ma è nella seconda metà del Seicento che si svilupperà attecchendo in molte delle comunità che, nell’estate del 1656, furono interessate da una violenta ed estesa ondata di peste. In questa circostanza la devozione al Santo ebbe un forte impulso radicandosi fortemente nella gente del sud Italia. I regnanti Borboni, molto devoti al Santo, chiesero ai frati Francescani di diffonderne il culto. Tra il 1500 ed il 1600, essi diedero così inizio alla divulgazione della vita del Santo ed avviarono la costruzione di edifici religiosi in suo onore. Questa attività interessò direttamente Acquaro che, negli anni in cui l’ondata epidemica si diffondeva, era sede di un convento, dedicato alla S. Trinità, in cui vivevano i Padri Minori Riformati dell’Ordine di San Francesco (2).
Furono loro che trasmisero il culto del Santo agli acquaresi, che lo invocarono perché non fossero coinvolti nella trasmissione della malattia. Egli divenne negli anni, oltre che un riferimento religioso, un elemento proprio della tradizione acquarese: i festeggiamenti in suo onore rappresentano un appuntamento imprescindibile nella vita della comunità.
(1) Wikipedia: Rocco di Montpellier;
(2) San Rocco, patrono di Acquaro - Culto e tradizioni - Ferdinando Ierardo.