Premessa
Il fiume Amello, che rientra nella Comunità Montana dell'Alto Mesima, attraversa l'abitato del paese di Acquaro. Le sue acque si riversano nel fiume Marepotamo che, superata la piana di Rosarno, termina il suo corso nel Mare Tirreno.
Dove nasce
Al fiume Amello spettano numerose scaturigini dovute, quasi totalmente, alla grande massa granitica delle Serre, in corrispondenza delle pendici prossime al crinale appenninico e, in maniera più modesta, alle sabbie quaternarie in prossimità di zone a contatto con banchi argillosi pliocenici. I graniti si presentano profondamente alterati, spesso ridotti allo stato di sabbione facilmente friabile, e le manifestazioni idriche hanno le caratteristiche di piccole filtrazioni o di affioramenti in terreni acquitrinosi. Le più consistenti sono in località Pietra Tonda, dove gli affioramenti idrici, rilevati in vari punti di una zona acquitrinosa, raggiungono portate di 10 l/sec e nel Gruppo Catalano. Qui si raggiungono portate di 6 l/sec e le acque, appena affiorate, vengono fatte defluire in un piccolo canale di drenaggio. Trattandosi di scaturigini alimentate dai graniti delle Serre e quindi montani, le portate sono chiaramente maggiori rispetto agli affioramenti dalle sabbie e dalle argille presenti a valle.
Caratteristiche
Per via della ridotta distanza che c'è tra il livello di base, rappresentato dal Mesima, e la catena delle Serre, i fiumi che attraversano la Comunità Montana dell'Alto Mesima sono coinvolti in una intensa attività erosiva. Conseguenza di tale fenomeno è che, in poco più di 15 Km, vengono superati dislivelli di circa 1000 m con pendenze medie del 6-7%. Il fiume Amello non fa eccezione e nel tratto montano (di testata) raggiunge pendenze del 15 %. Questo, se si considera che, data la non elevata permeabilità dei materiali litoidi, il trasporto liquido di superficie (ruscellamento) è nettamente prevalente rispetto alle infiltrazioni, assume una importanza non trascurabile.
Inquadramento geologico-morfologico
La zona attraversata dal corso d'acqua è resa articolata da un sistema di faglie dirette che condizionano l'assetto del luogo. L'area coinvolta comprende due zone diverse morfologicamente e geologicamente. La prima, a monte, è costituita da graniti metamorfici di medio e basso grado del Paleozoico. La seconda, a valle, fa parte della depressione (grabe) del Mesima ed è costituita da un basamento granitico su cui si è accumulato uno spesso strato di sedimenti terrigeni marini (argille, sabbie, calcari) miocenici, plio-pleistocenici e quaternari. Ciò è conseguenza dell'ingressione del mare nell'area ribassata tra i blocchi del Poro e delle Serre e del conseguente sollevamento della stessa, accompagnato da un modellamento del suolo nelle fasi di ritiro del mare. Per una maggiore comprensione si riporta la cartina strutturale, in cui viene descritto lo stato geologico della Calabria meridionale con una rappresentazione indicativa del percorso del fiume Amello.
Sponde del fiume
La morfologia fluviale presenta differente caratterizzazione a seconda che si consideri il tratto a monte o quello a valle. Il corso superiore presenta sezioni ben incise con tipico profilo a V e versanti simmetrici e poco svasati. Nel tratto vallivo il corso d'acqua, a carattere più torrentizio, presenta il letto più largo, il fondo piatto e poco scavato, per via del materiale detritico-ciottoloso con frazione sabbiosa, e sponde esigue che raccordano il dislivello tra le aree di terrazzo adiacenti e la quota d'alveo.
Opere esistenti
In corrispondenza del centro abitato, a presidio delle abitazioni e della popolazione, sono stati realizzati muri di contenimento in muratura ordinaria che tuttora si presentano in buone condizioni. Inoltre si è ricorso all'utilizzo di briglie di correzione per la stabilizzazione dell'alveo, data la forte erodibilità dei terreni ed il notevole trasporto solido specie in condizioni di piena. Nonostante questo, a causa di una gestione e manutenzione alterne, si rinviene spesso la presenza di un'abbondante vegetazione spontanea all'interno del greto, che riduce la naturale sezione dell'alveo ed impedisce il normale deflusso idrico ed il trasposto dei sedimenti.