Aspetti meteo-climatici
L'area attraversata dal fiume è soggetta ad elevata piovosità e questo trova spiegazione nella conformazione della stessa. Infatti è formata, nella prima parte, da una striscia montana costituente una barriera che si oppone alle masse d'aria umide provenienti dal mare tirrenico, favorendo la rapida ascesa e conseguentemente la formazione delle piogge. Questa caratteristica è tipica dell'intera regione. Effettivamente gli affioramenti montani seguono la linearità che caratterizza il territorio calabrese. Non per niente la Calabria è una delle regioni più piovose d'Italia con precipitazioni medie di 1151 mm/anno, a fronte dei 970 mm/anno della media nazionale. Però questa situazione è meno preoccupante se si considera il modo con cui tali eventi si manifestano: accanto a periodi di siccità si hanno periodi di pochi giorni in cui si concentrano precipitazioni con altezze di pioggia di diverse centinaia di millimetri. Le conseguenze di questo fatto sono facilmente constatabili in tutti i corsi d'acqua che attraversano la regione. Ovviamente, tra i fattori che influenzano il dissesto idrogeologico, la precipitazione atmosferica è uno di quelli sui quali non è possibile agire in nessun modo per ridurne la pericolosità.
Rischio Idraulico
La litologia dei terrazzi che bordano il torrente Amello è rappresentata da depositi alluvionali di fondo alveo. Essi sono costituiti sostanzialmente da ciottoli granitici immersi in una matrice sabbiosa grossolana con frequenti trovanti. Il grado di dissesto del fiume è legato, come gli altri bacini idrici della regione, alle già accennate condizioni litologiche, morfologiche e climatiche del luogo. Tutto questo è però accompagnato da modificazioni antropiche spesso irrazionali ed inutili.
Si è accertato infatti che le aree urbane esistenti e/o in espansione, sono quasi tutte ubicate allo sbocco delle incisioni torrentizie, laddove le opere di sistemazione, pure eseguite ma con criterio puntuale, hanno determinato un marcato irrigidimento e restringimento delle sezioni, riducendo gli spazi naturali costituenti aree esondabili. Per questo, in alcune zone, queste non sono sufficienti allo smaltimento delle portate di piena e diventano ancora più insufficienti quando non vengono ripulite dal materiale solido ingombrante trasportato, da monte, dalla corrente (tronchi d'albero, massi, etc.). A questo si aggiunge l'inquinamento prodotto dallo smaltimento illegale di rifiuti, che ha creato, sulle sponde del fiume, vere e proprie discariche. Si rende quindi necessario, dal punto di vista costruttivo, un ampliamento delle sezioni d'alveo a monte del centro del paese in modo che queste risultino sufficienti allo smaltimento delle portate di piena con opportuno tempo di ritorno e, per ciò che riguarda il discorso ambientale, è necessario ricorrere alla rimozione del materiale inquinante e indurre la popolazione ad avere un maggiore rispetto per il fiume ricorrendo, se necessario, a severi divieti. Dall'esame delle condizioni statiche dell'area in studio, è emerso subito uno stato di dissesto generale e diffuso. Inoltre, come già detto, è evidente una mancata manutenzione per quello che riguarda la pulizia dell'alveo nel tratto che attraversa il centro abitato.
Tutto questo determina una sensibile riduzione della sicurezza dell'area urbana per episodi erosivi in alveo. Per altro si hanno pericolosi strozzamenti dell'alveo stesso.
Sono queste delle condizioni di rischio che possono e devono essere rimosse e la loro utilità e convenienza economica si riscontra solo se si tiene in conto che eventi violenti di piena possono compromettere, in solo termini di spesa pubblica, gli esiti di anni d'investimenti pubblici e privati.
Per cui i principali problemi riguardanti il centro urbano di Acquaro, in relazione alle piene dell'Amello e dei suoi affluenti, possono essere così sintetizzati:
1. Ingrossamento dell'Amello nella zona a monte della Piazza Marconi con rischio di esondazione delle acque in prossimità della piazza stessa;
2. Esondazione dei fossi laterali con particolare riferimento ai tronchi terminali combinati.
Si dovrebbe quindi intervenire con opere di risanamento e bonifica. Lavori tecnicamente di facile realizzazione ma di consistente impegno economico e finanziario.
L'Autorità di Bacino della Regione Calabria ha individuato, nel Piano di Assetto Idrogeologico redatto ai sensi del Decreto Legge n° 180/98 e successive modifiche ed integrazioni, alcune zone del comune di Acquaro, definite "zone di attenzione", per una lunghezza complessiva di 1,257896 Km ed una "area di attenzione" avente superficie complessiva di 0,650379563 Km². Entrambe sono individuabili nella tavola redatta dalla stessa Autorità di Bacino. In virtù di tali dati, l'area è ritenuta essere a rischio molto elevato (R4).